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[Pittura] - Tecnica Slapchop

Se dobbiamo sintetizzare, la Slapchop è probabilmente il metodo più veloce per preparare le tue miniature al campo di battaglia.


Dipingere miniature può essere un processo lungo e, diciamolo, a volte anche un po' snervante. Soprattutto per chi è alle prime armi o per chi – e qui non faccio nomi, ma so che sai di chi parlo – non ha proprio voglia di passare ore con pennello e tavolozza.


Il classico processo di pittura, con base, ombreggiature e lumeggiature, può richiedere ore… se non giorni interi. E questo può essere un bel deterrente per chi vuole solo vedere le proprie miniature belle e pronte sul tavolo il prima possibile.


D’altra parte, giocare con miniature grigie o non dipinte è un colpo basso all’immersione nel gioco. E poi, ammettiamolo, a volte l’avversario non capisce nemmeno cosa sta guardando… e ci tocca sentirsi dire: “Ma quella è un elfo o un frigorifero?”


Ed è qui che entra in scena la tecnica Slapchop. Con pochi passaggi mirati, questa tecnica permette di ottenere base, ombreggiature e lumeggiature tutte insieme – in pratica, una scorciatoia benedetta dai pigri e dai giocatori dell’ultimo minuto.


È una tecnica pensata per essere veloce, efficiente e sorprendentemente efficace, che ti consente di portare sul tavolo miniature dall’aspetto dignitoso in una frazione del tempo rispetto ai metodi tradizionali.


Ovviamente, non è la bacchetta magica universale: alcune miniature più complesse potrebbero richiedere tecniche avanzate per renderle al meglio. Ma se vuoi ottenere risultati rapidi senza rinunciare completamente alla qualità, la Slapchop è sicuramente una strada da esplorare.

Prodotti necessari per eseguire la tecnica pittorica Slapchop

Per realizzare la tecnica Slapchop, ti serviranno alcuni strumenti essenziali. Nulla di strano, promesso: nessun ingrediente segreto o polvere di drago.

Ecco l’elenco:

  • Miniatura: beh... è difficile dipingere qualcosa se non hai qualcosa da dipingere. Quindi sì, ti serve una miniatura!

  • Primer nero: sarà la base su cui costruirai tutto. Serve a dare profondità e contrasto alle successive passate.

  • Pittura grigia: applicata a pennello asciutto (drybrush), serve a creare luci intermedie e a far emergere i dettagli della miniatura.

  • Pittura bianca: anche questa va applicata con il pennello asciutto, ma solo sulle parti più in rilievo. Serve a esaltare ulteriormente le luci e ad aggiungere profondità.

  • Colori Contrast, Xpress o Speedpaint: queste vernici semi-trasparenti aggiungono colore in modo rapido e spettacolare, sfruttando le ombre e le luci create in precedenza.

  • Pennelli: ti serviranno:

    • uno o due per il drybrush grigio e bianco (meglio se un po’ rovinati, il drybrush li "consuma"),

    • e un pennello decente per applicare i colori Contrast/Xpress/Speedpaint.

  • Tavolozza, acqua e tovaglioli di carta: gli eroi silenziosi della pittura. Servono per diluire, pulire e asciugare il pennello tra una passata e l’altra.



Guida passo-passo alla tecnica Slapchop

Hai tutto il necessario sul tavolo? Miniatura in mano? Bene, entriamo nel vivo con la gloriosa arte della pittura veloce ma d’effetto!


Fase 1 – Primer nero: la base dell’oscurità

Con un pennello grande (o una bomboletta, se vuoi fare ancora prima), applica uno strato uniforme di primer nero sulla miniatura.

Questo strato scuro fungerà da ombra naturale per tutta la pittura. È come mettere il fondotinta... ma per orchi e goblin.

Fase 2 – Drybrush grigio: inizia la magia

Ora entra in gioco la tecnica del pennello asciutto (o drybrush, se vuoi sembrare più professionale).

  1. Prendi un po’ di pittura grigia col pennello.

  2. Strofinalo bene su un tovagliolo di carta o cartoncino fino a quando sembra quasi non ci sia più colore.

  3. Poi... passalo delicatamente sulla miniatura, come se stessi accarezzando un gatto nervoso.

Concentrati sulle aree in rilievo: bordi, muscoli, armature, tutto ciò che "sporge". L’effetto sarà una luce diffusa che fa risaltare i dettagli. E no, non coprire completamente il nero! Il contrasto è il cuore della tecnica.

Fase 3 – Drybrush bianco: colpo di luce finale

Ripeti il processo con la colore bianco, ma stavolta con ancora più parsimonia.

  1. Pochissimo colore sul pennello.

  2. Passalo solo sulle zone più esposte alla luce: punte di elmi, spigoli delle armi, volti, spallacci, ecc.

Questo passaggio esalta le luci massime e crea una profondità sorprendente in pochissimi minuti. Attento a non "nevicare" sulla miniatura: meno è meglio!


Fase 4 – Colori Contrast, Xpress o Speedpaint: il tocco finale

È il momento della magia! Prendi i tuoi colori Contrast, Xpress o Speedpaint e inizia ad applicarli sulla miniatura.

Parti dalle aree più grandi (tipo mantelli, armature, pelle), poi passa ai dettagli (cinture, armi, occhi, ecc.).

Questi colori sono progettati per lavorare in sintonia con il drybrush sottostante: scivolano sulle ombre e si accumulano nei recessi, creando profondità e sfumature con una sola passata.

⚠️ Attenzione però: non esagerare con la quantità. Se il colore si accumula in modo eccessivo nei recessi sbagliati (tipo nel centro di una spada o sul naso di un nano), potresti rovinare l’effetto. Se serve, tampona con la punta del pennello asciutto o con un pezzetto di carta.

Insomma, lascia che la luce faccia il suo lavoro, e tu goditi il fatto che stai dipingendo in 1/4 del tempo...con un risultato che sembra il quadruplo dello sforzo!

Fase 5 – Pulizia della base: nero su nero, come la dignità

Durante la pittura è praticamente impossibile non sporcare la base della miniatura. Un po’ di rosso sul piedistallo del barbaro? Classico.


Ora che la miniatura è colorata come si deve, ripassa la base con un po’ di colore nero per renderla pulita e uniforme. Questo piccolo gesto fa una grande differenza visiva, soprattutto quando le miniature sono schierate tutte insieme sul tavolo da gioco.

Bonus: se vuoi fare un figurone, puoi anche aggiungere una basetta decorata in un secondo momento (terra, erba sintetica, teschi, sassi, gusci di noci etc etc....fa sempre la sua scena veder una bella basetta.

Fase 6 – Pulizia finale: onora i tuoi pennelli

Hai quasi finito! Ora:

  1. Pulisci i pennelli con acqua (o meglio ancora con un detergente apposito, se vuoi che ti durino più di tre pitture).

  2. Asciugali bene con un tovagliolo di carta, dando al pennello una forma decente (non lasciarlo a forma di scopa, per favore).

  3. Lascia asciugare completamente la miniatura, almeno un paio d’ore. Se hai fretta… beh, resisti: l’attesa è il segreto della finitura perfetta.

Quando la miniatura è asciutta, puoi applicare uno strato di protettivo (opaca, lucida o satinata a seconda dei gusti). Proteggerà la tua miniatura da graffi, polvere e ditate unte.

Esempio:

Ecco qui un esempio di Slapchop by Miniatures of Death con i speedpaint Army Painter, vi riporto parte dell'articolo nel loro blog:


Passiamo quindi alla seconda prova, quella con l’elfo. Anche qui, il primo step consiste nel dare il fondo grigio e bianco, esattamente come fatto in precedenza. Niente da aggiungere.

Fatto questo, ho iniziato dal mantello con un blu e qui ho potuto constatare una cosa: non tutti gli Speedpaint sono uguali. Esattamente come avviene per gli acrilici classici, anche per gli Speedpaint ci sono colori che vanno meglio e colori che vanno peggio. Il marrone usato per la base del Pox Walker ad esempio va benissimo, non posso dire lo stesso per il blu usato qui per il mantello dell’elfo. Mi sono trovato davvero male, gelatinoso, difficile da stendere. Probabilmente andava diluito con il medium a disposizione.


Dopodiché sono passato all’oro dell’armatura e sono rimasto piacevolmente colpito. Come per l’argento del braccio del Pox Walker, gli Speedpaint metallizzati sono risultati coprenti e brillanti. Li avevo immaginati un po’ come un acrilico metallizzato molto diluito, con pochi pigmenti e riflessi inesistenti. Invece mi sono dovuto ricredere. Il colore risulta brillante e pieno di pigmenti metallizzati, proprio come un acrilico, ma con la differenza che la trasparenza permette alle ombre generate col drybrush di emergere e creare profondità con una sola mano di colore.


Certo, anche in questo caso non si tratta della mia miglior miniatura, ma un giocatore de Il Signore degli Anelli potrebbe essere decisamente interessato alla possibilità di dipingere in questo modo decine di elfi per il suo esercito. E sono convinto che ce ne sono molti la fuori con una pile of shame che attende da anni di essere dipinta…


Conclusioni: La tecnica Slapchop è rapida, semplice e sorprendentemente efficace. Ti permette di ottenere miniature pronte per il tavolo da gioco in pochissimo tempo, con ombreggiature e luci già pronte all’uso.


Non è solo una scorciatoia: è un modo furbo e moderno per portare in vita eserciti interi senza impazzire tra mille passaggi.

Come direbbe Gandalf "Tutto ciò che dobbiamo decidere è cosa fare con il tempo che ci è dato.". E se quel tempo lo usi per giocare invece di impazzire con varie tecniche di pittura....hai già vinto.

Insomma: se vuoi vedere le tue miniature marciare sul tavolo più veloci degli Uruk-hai di Lurtz Scout, ma con lo stile di un elfo di Lórien… la Slapchop è la tua via (si lo so è uno slogan molto mandaloriano).





Empire of Minis:

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