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Dal caos alla guerra: Idee e spunti per customizzare i tuoi eserciti

Nel mondo delle miniature, pochi riescono a trasformare il materiale di scarto in un capolavoro. Andrea Beretta, con la sua incredibile abilità nel kitbashing, ha dimostrato che una miniatura può rinascere, non solo attraverso il pennello, ma anche grazie a un approccio tecnico e creativo che unisce materiali inusuali e visioni artistiche uniche.

Iniziamo con il vedere che cos'è il kitbashing.

Il kitbashing nel mondo delle miniature è l’arte (e a volte la follia creativa) di prendere pezzi da diversi kit — spesso modelli in plastica, resina o metallo — e combinarli per creare una nuova miniatura originale.

In pratica, è come giocare al dottor Frankenstein con Warhammer, modellini storici o qualsiasi altro universo in scala: tagli, incolli, limi, modifichi e… speri che regga.

Perché si fa kitbashing?

  • Personalizzazione: vuoi che il tuo orco abbia una motosega al posto del braccio? Kitbash.

  • Risparmio: hai pezzi avanzati da altri kit? Kitbash.

  • Creatività sfrenata: stai costruendo un esercito di scheletri steampunk zombie ninja? Solo il kitbashing ti può salvare.


Dove si vede spesso?

  • Warhammer 40k e Age of Sigmar: qui è praticamente uno sport.

  • Diorami storici o fantasy: per dare unicità e dinamismo alle scene.

  • Giochi da tavolo con miniature: per rendere i personaggi immediatamente riconoscibili.


Andrea mi accennava del suo progetto del Troll Easterling e della sua creazione. L’idea nasce dal desiderio di creare una miniatura che potesse affiancarsi visivamente e narrativamente alle truppe degli Easterling, il popolo del lontano Est nella Terra di Mezzo, riconoscibile per la sua iconografia sontuosa, l’uso ricorrente dell’oro e uno stile marziale elegante e minaccioso al tempo stesso.


Partendo dal Troll Chieftain di Mordor, Andrea ha rielaborato la miniatura con grande cura, apportando modifiche mirate all’equipaggiamento, all’armatura e alla colorazione. Ogni intervento è stato pensato per fondere la brutalità tipica del troll con l’estetica raffinata degli eserciti di Rhûn. Il risultato è un modello coerente, che sembra uscito direttamente dalle file delle legioni dorate del Signore dell’Est, pronto a portare distruzione con disciplina e potenza.

Foto di Andrea Beretta
Foto di Andrea Beretta

Lo scudo: una sfida creativa

Uno degli elementi più interessanti del modello è lo scudo, interamente realizzato con materiali di recupero:

  • Plastica da una confezione di shampoo

  • Resti di gomme da masticare

  • Un bottone recuperato da un vecchio giubbino

Si tratta di un esempio virtuoso di riciclo creativo, in cui oggetti destinati alla spazzatura vengono trasformati in elementi decorativi e funzionali. Andrea racconta che spesso si ritrova a conservare piccoli oggetti che “dovrebbe” buttare, ma che riesce a reinterpretare con un nuovo scopo modellistico.

Foto di Andrea Beretta
Foto di Andrea Beretta

Foto di Andrea Beretta
Foto di Andrea Beretta

È un approccio istintivo e funzionale: l’idea nasce dall’unione tra necessità e possibilità. Ogni oggetto che sembra inutile può diventare un dettaglio utile. È un processo spontaneo, ma alimentato da una grande conoscenza dei materiali e un’attenta osservazione.


Un modello che racconta una storia

Il Troll Easterling finale è imponente e dettagliato. L’armatura, ridipinta in tonalità dorate e bronzo antico, richiama i motivi tipici delle armate di Rhûn. La spada curva aggiunge un tocco esotico, mentre il viso, parzialmente coperto, conserva la ferocia del troll originale ma con una nuova identità.

Questo modello non è solo una miniatura ben riuscita: è un esempio di come il modellismo possa essere una forma d’arte, dove ogni elemento racconta una storia — fatta di materiali umili, di intuizioni improvvise e di un forte senso di coerenza estetica.

Foto di Andrea Beretta
Foto di Andrea Beretta

Infine presto arriverà una vera e propria intervista ad Andrea Beretta! 

Di fronte a qualche domanda mirata, Andrea ci svelerà i dettagli più profondi della sua passione, raccontandoci cosa lo fa davvero entusiasmare. Sarà l’occasione per scoprire il dietro le quinte, le motivazioni nascoste e forse qualche aneddoto particolare.


Insomma, restate sintonizzati: la prossima puntata promette di essere molto più di una semplice chiacchierata. Perché, come sappiamo bene tutti noi la passione non è solo un hobby, è una vera e propria avventura...

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